GIARDINI

Ho avuto occasione di visitare recentemente i Giardini della Villa Taranto a Verbania.
E’ uno straordinario arboreto di 16 ettari che circonda la Villa, creato nel 1931 dallo scozzese Capitano Mc Eachran. Il tutto donato all’Italia alla sua morte.
La Villa non è visitabile perchè sede della Prefettura di Verbania. Ma il vero elemento d’attrazione sono i Giardini.
Questi sono un monumento di architettura del paesaggio e di botanica. Sono visitati da turisti provenienti da tutto il mondo, si fa fatica a posteggiare tra auto e pullman.
Il biglietto d’ingresso, senza riduzioni, è di 9 euro. Considerato che si calcolano circa 150 mila ingressi all’anno, i ricavi superano un miliardo di euro.
Naturalmente il mio pensiero è andato ai Giardini della nostra Imperial Regia Villa, la cui estensione è più che doppia (35 ettari), e che sono potenzialmente altrettanto se non più belli e redditizi di quelli della Villa Taranto. Basti pensare, oltre che alle importanti, ancorché trascurate, essenze arboree, al Laghetto, al Giardino Roccioso, al corso d’acqua della Roggia Principe, e al cannocchiale a perdita d’occhio dalla Villa al grande Parco., e via dicendo.
Purtroppo da noi si pensa diversamente: di utilizzarli come servitù della Villa, con costi ingenti non compensati da entrate adeguate, per metterci dentro beauty farm, piattaforme per elicotteri e quant’altro. Sullo sfondo la mania delle concessioni a privati, come unica via per “metterli a reddito”, con il risultato di mangiarsi ila gallina dalle uova d’oro.
Eppure, cosa impedirebbe di restaurarli e valorizzarli, semplicemente ripristinando il disegno del Piermarini di 230 anni fa, tuttora indelebile nonostante il degrado?
Provocatoriamente, propongo di affidarne la gestione all’Ente Giardini Botanici che cura con grande competenza la Villa Taranto. Un’altra idea: si potrebbero donare i Giardini a un discedente del Capitano Mc Eachran, con il vincolo di donarli all’Italia alla sua morte.

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