DOVE VA LA LOMBARDIA?

Lombardia1Ho già osservato qualche tempo fa che noi italiani (ma probabilmente non solo noi) siamo portati a generalizzare fatti specifici (a fare “salti d’inferenza”, per usare l’espressione delle scienze cognitive), concludendo affrettatamente, ad esempio, che se un albanese ha commesso un delitto tutti gli albanesi sono da evitare.

Ma c’è un’altra caratteristica che credo ci contraddistingua maggiormente: quella di ragionare e di vivere nel breve termine, convinti che serva poco lanciare lo sguardo più lontano, sia all’indietro che nel futuro. Il famoso verso di Orazio: “Carpe diem, quam minimum credula postero” (afferra il giorno, credi il meno possibile nel futuro) si addice particolarmente a noi italiani. Combinato con la furbizia di ritenere, a volte a ragione ma per lo più a torto, di essere capaci di sorpassare tutti con uno sprint all’ultima curva.

Se così è, faccio eccezione: mi interessano più le tendenze di lungo termine che i fatti specifici e immediati. Pago lo scotto di essere considerato “un teorico”, per non dire uno fuori dal mondo.

In questo spirito ho letto l’importante studio ( Continua a leggere “DOVE VA LA LOMBARDIA?”